Laurentini nel mondo

Mappa del mondo
Come altri paesi, anche San Lorenzo Maggiore ha conosciuto il dramma dell’emigrazione. Essa è avvenuta a più ondate ed ha disseminato per il mondo schiere di giovani Laurentini che mai hanno dimenticato le loro origini. Hanno conservato intatto, fieramente, il loro senso di appartenenza e lo hanno trasmesso alla loro discendenza: ai figli ed ai nipoti
La necessità li ha trasportati in altre terre, in remote parti del mondo ma, da lontano, sentono più forte il bisogno di riannodare relazioni con la loro terra d’origine.
Oggi internet riesce ad eliminare le distanze ed a fare in modo che, con pochi click, si possa comunicare in tempo reale con persone che vivono dall’altra parte del mondo. Utilizzando questo mezzo, possiamo ricreare una rete di contatti indispensabile per dare vita ad una comunità virtuale dei Laurentini nel mondo e per disegnare una mappa in cui indicare i luoghi dove sono sorte nostre comunità all’estero.
Per realizzare questo progetto, però, abbiamo bisogno della collaborazione e dell’aiuto di tutte le comunità di Laurentini, da ogni parte del mondo.
Tutti coloro che sono interessati, possono scrivere una e-mail all’indirizzo
info@SanLorenzoMaggiore.net
In questo modo potremo valutare insieme la possibilità di riservare spazi sul sito www.SanLorenzoMaggiore.net ai gruppi di Laurentini che vivono all’estero o comunque lontani dal paese d’origine.


Francesco Sarrapochiello ci scrive da Toronto, in Canada, e ci informa che da 16 anni esiste un club S. Lorenzo – associazione culturale – ed ai festeggiamenti per un anniversario della fondazione del club hanno preso parte anche il sindaco di San Lorenzo Maggiore e il parroco don Pino.

 

25 Comments

  1. Arturo Marezzi says:

    Penso che anche chi ha vissuto per pochi attimi in quel di S.Lorenzo possa intervenire e ricordare dei momenti passati

  2. Ciao Arturo :)
    certo che sarebbe bello ricordare il passato ed il personaggi, folkloristici o meno, che ne facevano parte.
    Il sito è aperto a contributi di ogni tipo.
    Saluti a tutti :D

  3. Salve, ho scoperto per caso l’esistenza di questo sito, ne sono felice ed anche un po’ commosso. Appartengo ad una antica Famiglia, i Brizio, che nella storia di San Lorenzo Maggiore, dove anch’io sono nato, ha avuto una parte di rilievo fin dall’ottocento, come gli scritti di Abele de Blasio (oltretutto mio avo) e di altri autori di libri sul brigantaggio testimoniano a più riprese. Da quasi quarant’anni vivo in Toscana, mi farebbe piacere, se ancora qualcuno ricorda mio padre Alfonso (che fu medico condotto a San Lorenzo Maggiore negli anni cinquanta) o qualche altro membro della mia Famiglia, avere un contatto ed uno scambio di vedute. Ancora vivi complimenti per la vostra bella iniziativa.
    Vincenzo Brizio.

  4. Gaetano Ferrara says:

    Piacere di fare la Sua conoscenza, Vincenzo.
    Sì, è ancora viva la memoria della Sua famiglia (di don Nicola Brizio, Suo nonno credo – che abitava a Largo di Corte – di don Giuseppe Brizio, fratello di Suo nonno – che aveva la casa a via Elci – nonché dei Suoi zii e zie e di Suo padre don Alfonso Brizio). Era tra le famiglie più in vista del paese, insieme ai Melchiorre, ai Borruto-Fede, ai Cinquegrani, come testimoniano i titoli “don” o “donna” attribuiti ai membri della Sua famiglia (a San Lorenzo erano riservati alle persone di riguardo). //
    Stando ai racconti di chi è avanti con gli anni, la prima auto di San Lorenzo Maggiore fu acquistata proprio da don Peppe Brizio. //
    Suo padre don Alfonso Brizio – uomo biondissimo ed alto – succedette al dottore Mario Iadanza (che fu medico condotto durante la guerra). Ha curato mia nonna Maria Rossi per un problema alla gamba fino a quando Suo padre non si trasferì a Napoli lasciando il posto di medico condotto al dottore Umberto Palladino. Per questo motivo, quando mia nonna faceva i biscotti, i primi che sfornava li riservava proprio a Suo padre. //
    Don Alfonso Brizio fu pure il promotore di iniziative socio-ricreative, come la costituzione del Dopolavoro Laurentino – ex Casa del Fascio – che aveva la sede in Largo di Corte (all’edificio dell’asilo). In un’occasione, nel periodo natalizio, il Dopolavoro Laurentino curò l’allestimento e la rappresentazione della commedia “Natale in Casa Cupiello” di Eduardo De Filippo. La compagnia era formata da laurentini e dagli sfollati che, in quel periodo, trovavano accoglienza a San Lorenzo Maggiore. (Per i visitatori più giovani del nostro sito, ricordiamo che gli “sfollati” erano coloro che si erano allontanati dalle città – Benevento ma soprattutto Napoli – per sfuggire ai bombardamenti ed alle violenze, perché avevano avuto la casa distrutta o perché erano stati evacuati delle autorità militari o civili).
    La compagnia teatrale che in quell’occasione rappresentò la commedia, era formata, tra gli altri, da don Alfonzo Brizio, da donna Clara Brizio, da Peppe “Saràca” (uno sfollato che proveniva da Napoli).
    Gli spettatori, per assistere alla rappresentazione teatrale, pagarono un biglietto d’ingresso anche se, molti di loro, dovettero portarsi le sedie da casa. //
    Gli aneddoti sopra riportati mi sono stati raccontati pochi minuti fa da mio padre Romeo Ferrara il quale ricorda pure che fu proprio don Alfonzo Brizio a fargli la puntura antitetanica quando si ferì con la punta della lesina (chiamata in dialetto la “sùglia”) che, in quell’occasione, gli attraversò il pollice sinistro da parte a parte. //
    Se ha ricordi particolari che desidera vengano pubblicati in una pagina dedicata, non esiti a contattarci.
    Per altre informazioni può contattarmi privatamente. A presto!
    P.S.: Non so se ha già visitato la pagina che segue:
    /entry/32/Il_brigante_Cosimo_Giordano

  5. Gent.mo Gaetano,
    ero all’estero per motivi professionali e soltanto ora riesco a rispondere alla Sua bella e cortesissima mail. Non sa con quanto piacere ho appreso che qualcuno in paese ricorda ancora la mia Famiglia e soprattutto mio padre Alfonso al quale (Papà è morto due anni orsono) ero legatissimo. Ho letto con sincera commozione gli aneddoti che suo Padre (mi saluti il sig. Romeo al quale auguro tanta salute!) Le ha raccontato, per me, che ho lasciato San Lorenzo Maggiore da piccolo, è stato un tuffo nel passato, un flash back bello e di cui Le sono grato. Ho ricordi e nostalgia della casa di Via Elci, nella quale siamo nati sia io che mio fratello Nicola, della vita di allora e dell’atmosfera del Paese. Purtroppo, nonostante mi sia proposto più volte di tornare almeno una volta a San Lorenzo, fino ad oggi non l’ho mai fatto. Chissa’ che questo nostro casuale contatto non sia l’occasione per un breve … ritorno alle origini. La ringrazio nuovamente per la signorilità e sensibilità che ha dimostrato e La saluto con stima sincera.
    Vincenzo Brizio

  6. Arturo Mazzacca says:

    Mi chiamo Arturo Mazzacca, la mia famiglia si trasferì in Trentino/Alto Adige, provenendo da Napoli, più di 50 anni fa. Mia moglie, i miei figli sono nati in trentino, io stesso mi sento ormai perfettamente integrato in questa mia bella terra di adozione. Ciò nonostante, credo che nessuno debba mai dimenticare le proprie radici, c’è una continuità nella storia delle persone che non va mai interrotta, una necessità che è avvertita ancora di più proprio da coloro che, per le vicende della vita, ha dovuto ricostruire altrove le proprie fondamenta sociali e culturali. Le origini della mia famiglia si collocano a S. Lorenzo Maggiore, per anni mio padre, Fernando Mazzacca, mi ha raccontato di un palazzo dove lui aveva vissuto da bambino, ospite dei nonni, di una via con il nome della famiglia (rua Mazzacca), dello stemma di famiglia, della carrozzella del nonno… Ho sempre creduto che il tutto fosse un po’ il frutto fantasticato del racconto della giovinezza di un papà. Nell’autunno dell’anno scorso, mi sono ritrovato a Caserta con tutta la mia famiglia, invitati per un matrimonio di una mia nipote, molto vicini a questo pezzo di terra, per me così pieno di suggestioni. Forse per la morte recente di mio padre, ho sentito forte l’esigenza di una pur breve visita. E’ stata un’esperienza che ha lasciato il segno: sono stato accolto benissimo dal segretario Comunale (non ricordo più il nome!), al quale mi ero rivolto per delle informazioni, sono stato accompagnato nella chiesa, ho visto la pala dell’altare, dipinta da un mio avo (F. Mazzacca), ho percorsa la rua Mazzacca, sono arrivato davanti al portone dell’ex palazzotto di famiglia con il simbolo (la M), ancora in bell’evidenza. Gli attuali proprietari (almeno di una parte, in quanto la proprietà è stata smembrata), con estrema gentilezza ed insistenza, hanno voluto accoglierci. All’interno abbiamo trovato sulla, volta dell’ingresso, perfettamente conservato, lo stemma di famiglia, come tante volte avevo sentito raccontare. Sapeste che emozione per mio figlio Gabriele, 17 anni, leggere sul frontale di marmo del camino: Gabriele Mazzacca 1867.
    Questa mia e.mail per ringraziare per l’accoglienza ricevuta e per manifestare la mia vicinanza: in fondo, in fondo, la mia terra di adozione ha molte cose in comune con la vostra, non fosse altro perchè siamo un popolo di montanari!
    Cordialmente Arturo Mazzacca.
    p.s.
    se servisse ho una serie di fotografie scattate in quella occasione.

  7. Gentile Arturo,
    ho visitato, come ogni tanto faccio, il sito che Gaetano Ferrara così brillantemente gestisce, ed ho letto il Suo messaggio. Se ha letto sul forum la corrispondenza tra me e Gaetano, avrà notato che la mia storia e la Sua sono molto simili, con la differenza che lei ha effettuato un breve “ritorno alle origini”, mentre io me lo propongo ma non ne trovo mai il tempo. Ricordo distintamente che tra gli amici ed i conoscenti della mia Famiglia c’era un tale Vincenzo Mazzacca. Non so dirLe altro in quanto si tratta di un lontano seppur nitido ricordo d’infanzia, ma mi farebbe piacere sapere se si trattava di un Suo parente. Cordialissimi saluti.
    Vincenzo Brizio

  8. Nicola Brizio says:

    Apprendo con gioia l’esistenza di questo sito. Caro Vincenzo sono tuo cugino, medico a napoli, e ovviamente omonimo di nostro nonno Nicola. Anche mio padre Federico, come sai è stato medico condotto di San Lorenzo e mi farebbe piacere sapere se qualcuno si ricorda di lui.
    Con affetto spero di vederto presto
    Nicola

  9. Antonio Maria Lenzu says:

    Soy Antonio Maria Lenzu Figlio de Ernesto Lenzu e di Luisa Di Libero de Firdinando. He nacido con mi hermano Efisio en este bello pueblo de San Lorenzo maggiore y ma gustaria contactarme con algunos de ustedes. Siempre pienso en mi pueblo natal. Estuve en el año 2001 Pero de visita y estoy orgulloso de haber nacido alli y mi sangre y mis raices las tengo alli. Vivo en la Argentina y en la ciudad de Bahia Blanca que esta al sur en donde comienza la Patagonia Argentina. Si quieren comunicarse yo los estoy besperando para contestarle. Tengo 58 años y naci en el año 1949
    GRACIAS

  10. gabriele mazzacca says:

    mio padre, Luigi, era propietario dell’appartamento a pianterreno del palazzo di cui parla Arturo. un fratello di Ferdinando, papà di Artuto, si chiamava Tullio e finì disperso in Russia nel ’42, dove era stato inviato, on il corpo di spedizione ARMIR da quel cialtrone del duce. Il papà di Tullio, Arturo, per anni sperò inutilmente che il suo Tullio bussasse alla porta di casa reduce da quella folle spedizione militare in russia.
    Quando mio padre morì nel 1968 io scelleratamente vendetti la casa. allora su di me pesava ancora il ricordo dell’anno trascorsovi nel 1943, quando sfollammo da napoli. fu un anno, allora appena undicenne, di vera e propria progionia. trascorrevo le giornate chiuso in casa, con qualche fugage evasione nel giardino, divorai in un anno tutto Salgari, Dumas, Maupassant. oggi, benchè ultrassettantenne, me ne vado in giro nel sannio in bici, da una casetta fittata di s.agata dei goti. non so darmi pace per non avere conservato quella casa. raggiungo, in bici, ogni tanto s.lorenzo e sono colto da una fortissima nostalgia. ci tornerò da morto, perchè lì sono sepolti i mei genitori e lì mi farò seppellire. ma devo dire che di tutti i paesi del telesini s.lorenzo è quello meno bene conservato. Peccato!
    gabriele mazzacca
    mazzacca@unina.it

  11. Arturo Mazzacca says:

    Caro Gabriele, permettimi di darti del tu perchè probabilmente, sia pur alla lontana, un pò siamo parenti… mi piacerebbe capire meglio chi sei. Tuo padre si chiamava Luigi come il padre di un’altro Gabriele Mazzacca, il famoso gastroenterologo, cugino di mio padre Fernando. Forse tu conosci meglio di me i vari rapporti familiari, vorrei tentare di ricostruirli. Proprio l’anno scorso sono riuscito a ricostruire la fine di mio zio Tullio a cui tu accenni. Non era disperso in Russia è stato catturato dagli slavi (i Titini) nel maggio 1945 ma non sappiamo dove è morto, probabilmente o in una foiba o in un campo di concentramento, sempre in Jugoslavia. Proprio alla fine della guerra quando il resto dell’italia era già stato liberato!

  12. Maria Di Libero says:

    Questa messaggio è indirizzato ad Antonio Maria Lenzu.
    Ciao, sono la figlia di Ferdinando Di Libero fu Umberto, papà sarebbe contento di poter avere contatti con Te e la tua famiglia…qualche anno fa, precisamente nel 2003, abbiamo conosciuto tua figlia Annabella; ci piacerebbe sapere come sta e se è ancora in Italia.
    Saluti da tutta la famiglia.
    Maria Di Libero.

  13. Gent.mo Vincenzo Brizio,
    salve mi chiamo katia ho 31 anni, ho vissuto fin da piccola nella casa sita in via elci, dove vivono ancora oggi i miei genitori, adesso sono sposata da circa 2 anni e vivo a bn, nonostante la breve distanza, e i pochi anni passati lontani da via elci, sento anch’io tanto la mancanza del mio paese, della strada e della casa dove ho vissuto. Non ho mai conosciuto ne suo padre ne la sua famiglia ma ne ho tanto sentito parlare Volevo salutarLa e dirLe che trovo bello ed emozionante ricordare il passato e le proprie origini.

  14. Vincenzo Brizio says:

    Ciao Katia,
    solo adesso ho letto il tuo messaggio sul sito. Se ho ben capito, hai abitato con i tuoi nella casa che fu della mia famiglia e dove anch’io sono nato. Sper che quello che una volta era uno dei “Palazzi Brizio” di San Lorenzo ti abbia portato fortuna e felicità. Ti auguro ogni bene per il tuo matrimonio, che tu possa realizzare tutto ciò che desideri.
    Vincenzo Brizio

  15. Gent.mo Vincenzo Brizio,
    posso darti del Tu?
    grazie per aver risposto al mio messaggio, e soprattutto grazie per tutto ciò che mi hai augurato.
    Ho parlato di te a mia madre Letizia non so se ti ricordi di lei, mamma si ricorda benissimo di te e della tua famiglia mi ha detto che da piccoli avete giocato tante volte in via Elci.
    Ti saluta affettuosamente.
    Ti faccio tantissimi auguri anch’io e buona fortuna per tutto, ciao katia

  16. Jalmar Ribeiro Caldas says:

    Cari amici e oriundi di San Lorenzo Maggiore,
    Mi chiamo Jalmar Ribeiro Caldas e sono discendente di Flaviano Pollastro, figlio di Matteo Pollastro entrambi nati a San Lorenzo Maggiore e emigrati in Brasile.
    La mia madre, Maria Apparecida Pollastro, figlia di Flaviano sempre diceva dell’orgoglio del mio nonno d’essere nato in Italia, proprio a San Lorenzo Maggiore e delle cittá e regione presso, come Benevento e Napoli.
    Vi scrivo perché mi piacerebbe moltissimo riprendere il contatto con i miei famigliari a San Lorenzo Maggiore, terra di origine della mia famiglia materna e del mio nonno Flaviano Pollastro.
    Il mio bisnonno Matteo é immigrato nell’ ínnizio del secolo XX in Brasile ed é arrivato a San Paolo in 1901.
    Oggi la mia madre, i zii vivano a San Bernardo del Campo (Sao Bernardo do Campo), cittá vicina a San Paolo.
    Se qualcuno di voi conoscete un Pollastro, vi prego di contattarci via email : jalmar.caldas@uol.com.br
    Grazie a tutti voi
    Jalmar Ribeiro Caldas
    Email: jalmar.caldas@uol.com.br
    Sao Bernardo do Campo – SP Brasile

  17. Maria I. De Rosa says:

    Caro Signor Brizio, io conoscevo le famiglie Brizio, e la famiglia di vostra madre (marito e tre figlie, bellissime brunette) che durante la guerra (1940-43) era “sfollata” da Napoli a San Lorenzo. Vostra nonna conosceva molte persone a San Lorenzo perche’ nel passato aveva insegnato a San Lorenzo nelle scuole elementari, ai tempi di mia madre. La famiglia abitava al secondo piano del palazzo dei Cinquegrani. Ancora ricordo Alfonso, bellissimo, altissimo, e biondissimo, gia’ all’Universita’ di Napoli, spesso fermarsi a parlare con la famiglia di vostra madre, specialmente con alcune delle ragazze. Rividi nel 1950 alcune delle ragazze (vostre future zie) al Pasquale Villari di Napoli e seppi da loro che Alfonso aveva sposato o stava per sposare la loro sorella maggiore. Anche ricordo di avere incontrato Alfonso a San Lorenzo nel 1950. Come medico condotto (abitava nel palazzo Brizio sopra gli Elci), Alfonso per tenersi in contatto con i laurentini, spesso durante le serate estive, scendeva da sopra gli Elci fino a piazza Municipio e tutti gli auguravano “buona sera, Dottore!”.
    Sin da bambina io ero amichetta con Adriana Brizio sorella di Federico ed Alfonso. Frequentammo insieme le elementari a San Lorenzo (1940: sedute nello stesso banco per 5 anni!). Rimanemmo amiche anche dopo la laurea. Adriana con le sorelle (lydia, Laura e Giuseppina; bellissime, alte e bionde,), e fratelli (Federico e Alfonso; altissimi, biondissimi e gia’ all’universita’ a quei tempi) com papa’ Nicola, mamma e la loro factotum “Sasella”vivevano nel palazzo Brizio di Largo di Corte (sotto l’Olmo) circondato da orti e terrazzi: un sogno. Don Nicola era l’unico a quei tempi ad avere una ‘automobile nera. luccicante sempre parcheggiata nel cortile del palazzo. Dopo la guerra, la famiglia si trasferi’ a Napoli (a quel tempo non c’erano scuole superiori al paese), e ritornava al paese solo durante l’estate. Spesso visitavo la famiglia durante quelle serate d’ estate. Maria De Rosa .

  18. Maria I. De Rosa says:

    Signor Ferrara, grazie di aver publicato “i miei ricordi” della famiglia Brizio sull’Home Page. I miei ricordi risalgono ai racconti di nonno Benedetto De Rosa il cui Padre (Dottor Paolo De Rosa, farmacista a San Lorenzo fino al 1916) gestive la Farmacia De Rosa nell’omonimo Palazzo. Nonno Benedetto mi raccontava che il Dottor Brizio medico condotto di San Lorenzo fino al 1938-39) era amicissimo del mio bisnonno; infatti io ricordo che da bambina mio nonno mi portava spesso a visitare il Dottor Brizio sopra agli Elci. grazie di cuore. maria De Rosa.

  19. Vincenzo Brizio says:

    Gentile Signora De Rosa, per un caso fortuito sono ricapitato oggi sul sito di San Lorenzo che Gaetano Ferrara così bene gestisce. Ho riletto ancora una volta i bellissimi ricordi che ha della mia famiglia e soprattutto di mia madre e mio padre, e ancora mi sono commosso, perché tante cose che lei dice io avevo solo potuto immaginarle, e non, come ha fatto invece Lei, viverle. Spero che stia bene e sia serena. Mi farebbe piacere avere Sue notizie. La saluto con molto affetto. Vincenzo Brizio.

  20. maria de rosa says:

    Caro Signor Vincenzo mi farebbe piacere sapere notizie sulle vite dei suoi Genitori. Specie degli anni passati a Napoli. grazie Maria

  21. maria derosa says:

    Caro Signor Vincenzo, grazie per le sue parole di riguardo. Circa me , io ho insegnato l’italiano presso l’ Universita’ di Pittsburg (dove mi stabilii con mio marito) sin dal 1960. A Pittsburgh ci sono mpltissimi italiani: interi quartieri sono stati costruiti e abitati da italiani. Ancora insegno qualch corso. Spesso, pero’, sono ritornata in Italia (Napoli e San Lorenzo Maggiore) per visitare mia madre e fratelli. Uno dei miei fratelli ancora abita a San Lorenzo (palazzo De Rosa). ArrivederLa, Maria De Rosa

  22. Gentile e cara professoressa De Rosa,
    leggo soltanto adesso, ma con grandissimo piacere, i Suoi due ultimi messaggi. Le fornisco l’indirizzo del mio sito personale (sono giornalista e scrittore) attraverso il quale, oltre a trovare qualche foto di papà e mamma, avrà la possibilità di corrispondere con me in privato ed in modo riservato. Così potrò raccontarle della vita dei miei. Attendo con ansia di leggerLa e Le invio nel frattempo i miei saluti più cordiali. A presto! Vincenzo M.Brizio

  23. carmine rondina says:

    Caro Vincenzo Brizio, ho conosciuto e freq

  24. Maria De-Rosa says:

    Gent.mo Signor Ferrara mi piacerebbe vedere delle foto dei palazzi antichi di San Lorenzo maggiore , specialmente iil palazzo ducale a via Gradelle. Io erroneament ho sempre saputo che il palazzo ducale era quello abitato daila famiglia Melchiorre!. Grazie maria

  25. Mi chiamo Agnese Iannotti anche io sono nata a San Lorenzo vivo in Australia . Saluti a tutti.ciao.

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