9 agosto: stelle cadenti e carbone sotto il basilico

Foglia di basilico
Il 10 agosto a San Lorenzo Maggiore si festeggia San Lorenzo Martire. Nei paesi in cui è venerato come patrono, sono diffuse credenze in cui si fondono note agiografiche e suggestioni provocate da fenomeni astronomici ricorrenti

Secondo la tradizione, versando dell’acqua nella terra di un vaso di basilico la sera del giorno che precede la festa di San Lorenzo Martire (cioè il 9 agosto) e lasciando il vaso di basilico all’aria aperta per tutta la notte (sul davanzale di una finestra o su un balcone), il mattino seguente è possibile rinvenire nella terra, sotto le piantine di basilico, delle piccole scaglie di carbone.

Sono evidenti i riferimenti agiografici. Il carbone richiama alla memoria la brace che ardeva sotto la graticola sulla quale fu martirizzato San Lorenzo: fu bruciato vivo nel 258 d.C. sotto l’imperatore Valeriano in Campo Verano, a Roma, luogo in cui Papa Sisto III fece costruire – nel V sec. d.C. – la basilica dedicata proprio al Santo.

Tradizionalmente il fenomeno dei “carboni nei vasi di basilico” è attribuito ad un imprecisato “materiale cosmico” che pioverebbe dal cielo, proveniente dalle stelle cadenti che, proprio a cavallo del 10 agosto, baluginano copiosamente nella volta stellata. Questo accade perché la terra attraversa – tra il 17 luglio ed il 24 agosto – lo sciame di detriti lasciati lungo la propria orbita dalla cometa Swift-Tuttle.

Il 12 agosto la pioggia di meteore raggiunge l’acme ma la tradizione popolare ha indicato come punto culminante del fenomeno astronomico proprio la festività di San Lorenzo Martire, cioè il 10 agosto. Tali meteore sono note come “lacrime di San Lorenzo” ma in astronomia vengono indicate come Perseidi perché sembrano provenire, per una questione prospettica, dalla costellazione di Perseo.

Se ci si allontana dai centri abitati in modo da evitare l’inquinamento luminoso e sperando non vi sia la luce della luna a compromettere la nitidezza della volta celeste, sollevando lo sguardo verso l’alto e fissando un determinato punto nel cielo, è possibile osservare le stelle cadenti, cioè la pioggia di meteore che viene generata dai meteoriti i quali precipitano nell’atmosfera terrestre ad altissime velocità.

L’attrito con l’atmosfera della terra rende incandescenti tali meteoriti ed in breve tempo li consuma completamente generando strisce luminescenti le quali possono avere vita brevissima (di poche frazioni di secondi) o – molto raramente – durare anche diversi minuti.

L’analogia è molto suggestiva. Questi fuochi fatui nell’alta atmosfera, di vita brevissima e generati dai residui di una cometa che precipitano nell’atmosfera terrestre, riportano alla mente le faville che dovettero scaturire dalla brace che ardeva sotto la graticola sulla quale fu martirizzato San Lorenzo.

 

5 Comments

  1. funghetta allucinogena says:

    mmm…ricapitolando: quindi se il 10 agosto mamma mi vuole preparare la pasta con il pesto x pranzo…io digiuno piuttosto!!!!!! pasta al carbone?? bleah… :o)

  2. Sannituzzo says:

    sempre meglio dei peperoni imbotitti con pasta di patate…

  3. Arturo Marezzi says:

    Ma fanno ancora quella rappresentazione teatrale del martirio di San Lorenzo dove a un certo punto c’è una che vicino al braciere del martirio dice ” AUFF CHE CALDO!!!! ” ?

  4. Ciao Arturo,
    forse ti riferisci ai “Misteri” di San Lorenzo.
    L’ultima volta che sono stati organizzati credo sia stato 3 o 4 anni fa, con la supervisione del compianto don Alberto.

  5. funghetta allucinogena says:

    mmm..ah…mmm….certo certo…chi disprezza compra!! prova ad assaggiarli e vedrai… :P

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